Uhm, dov’eravamo rimasti? Ah gia`, la connessione. Un sacchissimo di tempo fa, come direbbe qualcuno. Vabbe’, cominciamo.
NB Il post seguente viene scritto in data 20 agosto 2009, ora locale 8.50 pm, basandosi su appunti presi nei giorni scorsi. Le date e gli orari che seguiranno sono da riferirsi agli appunti stessi.
[Attenzione, potrebbe contenere parti lunghe o noiose. Puo` causare tedio o irritazione, prima di proseguire consultare se` stessi. In caso di sonnolenza interrompere la lettura]
19/08
7.50 am
Il pomeriggio del 18, dopo aver sistemato la connessione dell’unico (su tre) computer dotato di internet [non mi sono improvvisato elettricista, ma tecnico informatico!] vado ad accogliere i ragazzi che man mano stanno arrivando. Prima tiro un po’ matti i piu` piccoli, come i gemelli Nixon e Dixon (credo si scrivano cosi` i loro nomi), che sono veramente fantastici. Giochiamo a torello e a fare i bulli contro il gallo che cerca di difendere il suo territorio. Con i piu` grandi gioco a calcio, ed e` come se l’idea di essere stanchi dopo piu` di un’ora di corsa sotto il sole fosse una prerogativa occidentale. Poi, insistendo affinche` gli insegnassi un nuovo gioco, tento con lupo. Funziona, e il simba (leone) che modificano subito con nuove regole li appassiona subito. Mh, come se ci fosse qualcosa di nuovo o giocoso che non li appassiona! Alla fine, durante il quarto d’ora settimanale di lettura della bibbia, accompagno Michael a svolgere alcune faccende, facendomi esaminare la conoscenza dello swahili (moja, mbili, tatu, nne, tano, sita, saba, nane, tissa, cumi, cumi na moja, cumi na mbili…). Mi. e` una persona stupenda, tanto generosa da offrire tutto quello che ha a chiunque ne ha bisogno: e se le cose materiali non bastano ha sempre una risata, o la sua sola presenza, o una bonta` intrinseca disponibili. Non mi stupisce che tutti i bambini e i ragazzi del quartiere lo adorino. Comunque, tornati al centro e merendato con delle specie di ciambelle a forma di mini-baguette, ci vediamo offrire un’altra partita a pallone. Ma l’ora e` tarda e il sole e` calato: sara` per un altro giorno. Oggi.
P.s. Nella lista dei romanzi pseudostorici ho dimenticato Shogun. Non ricordo l’autore, e l’ho letto talmente tanto tempo fa che potrebbe anche essere un libro mediocre, ma ricordo che mi aveva esaltato parecchio.
P.p.s. Le ore che scrivo sono tanzaniane, non swahili.
10.30 pm
Di mattina, come accordato il giorno prima, mi dirigo verso il centro, dal quale vedo uscire Brian. Sta andando a comprare delle *parola in swahili* per colazione, mi va di accompagnarlo? Ci avventuriamo su una collina che costeggia il Themi river fino a giungere ad un tipico villaggio rurale di piccole case di fango. Mi era stato chiesto di parlare degli odori? Be’, quel luogo sprigionava, non so da dove e non so perche`, un profumo mai sentito, che mi sarei aspettato, forse, in uno di quei ristoranti tiratissimi da giacca e cravatta. Respirando a pieni polmoni quell’essenza (non sono nemmeno sicuro che fosse di origine culinaria: magari era dato da qualche fiore o erba, oppure era un’allucinazione sensoriale) raggiungiamo una baracchina non piu` grande di una cabina del telefono dove Brian acquista per pochi shilling delle deliziose frittelle di forma sferica, morbide, saporite e leggere. Al centro, Anna insiste nell’offrirmi una tazza di chai, questa volta alla cannella e al qualcosa-di-piccante, e non vuole che mi stanchi nell’assecondare sempre l’impulso footballistico di Brian. Anna si preoccupa un sacco per tutti, e` come una seconda mamma per chiunque passi dal centro, siano essi ragazzi, suoi fratelli o mzungu venuti da lontano. Intanto Nancy, la cugina cinqueenne di Brian, supera la diffidenza iniziale nei confronti dell’uomo bianco e mi adotta ufficialmente, non lasciandomi e continuando a parlarmi in swahili e in risate. Lingua internazionale, questa: difficile da fraintendere. Si pranza ed inizia la camminata piu` impegnativa che abbia fatto da quando sono arrivato. E non parlo di fatica fisica, ma del fatto che, con Michael, Brian e suo cugino Bryson abbiamo visitato i ragazzi del centro e le loro case. Prima di raccontare, devo segnalare che: -sono perfettamente a conoscenza del fatto che il mondo non e` perfetto, esiste la poverta`, anche in Italia, anche sotto casa mia, e non e` qualcosa di facile da affrontare; -l’urafiki center e` un bel posto, che e’ stato sognato e faticato proprio per aiutare i ragazzi piu` poveri a studiare e stare meglio; -dunque coloro che la frequentano non hanno storie, per cosi` dire, “facili”, che per di piu` mi erano gia` state raccontate almeno in parte; -sapendo tutto questo, sono rimasto lo stesso molto turbato e toccato dal pomeriggio. Da cosa, esattamente?
Dal fatto che Michael (non lo stesso Mi. che mi sta tanto aiutando in questi giorni, ma un ragazzo sui quindici-sedici anni) e suo fratello vivono da soli con il loro padre, ma siccome non possono permettersi un materasso dormono su una stuoia appoggiata sulle doghe del loro letto. E nel loro giardino uno stesso cespuglio dava fiori di sette colori diversi (viola, tre rossi, due arancioni, giallo), ed era di una bellezza disarmante.
Dal fatto che non ho mai visto Frankie senza il sorriso, e non sta mai fermo per piu` di due minuti, anche se e` malato e suo padre e` morto.
Dal fatto che due bambini che non avranno avuto piu` di sette anni dovevano cucinare la cena perche` la madre era al lavoro e il padre non si sa.
Dal fatto che pressoche` nessuno aveva il pavimento, o entrambi i genitori, o la luce elettrica e l’acqua corrente e per accendere il fuoco devono bruciare i sacchetti.
Dal fatto che ho visto un bimbo di cinque anni che badava alle capre, mentre il fratello, non piu` vecchio di me, zappava a mano in un orto, ed io mi crogiolero` ancora per troppo tempo nel caldo abbraccio della scuola, spendendo una vergogna in aeroplani ed altro.
Dal fatto che la guida che doveva portarmi sul Mt Meru, che passiamo da lui che e` sulla strada, mi fa il prezzo di favore perche` amico di amici di solo 400 USD, e mi sconvolge pensare che se volessi potrei permettermelo.
Dal fatto che ci sono tre bambini che vengono cresciuti dalla nonna; siamo arrivati da loro col buio e loro non avevano candele, ma mi saltavano attorno felici –“sono felici, ma come fanno?” Ho pensato.
Dal fatto che mi sono detto “hey, loro sono ricchi!” quando siamo entrati nella casa che aveva l’intonaco, l’armadio, la lampadina e la maniglia alla porta, prima di accorgermi che, accidenti, invece non lo sono.
Si torna cambiati da un giro simile, non si riesce (non si vuole) dormire, si finisce un libro [I figli di Matusalemme, di Heinlein; un fantascienza che parte da una buona idea ma la sviluppa in maniera un tantino mediocre]
Ma un ricordo dolce c’e` stato, a dirla tutta. E` quello della vecchia maasai che ha piu` di 115 anni e che da 70 non va in citta`, vivendo da sola, scrutandomi il braccio per controllare che sia davvero di quel colore cosi` chiaro e ammonendomi severamente: Se vuoi sposare una maasai, devi possedere almeno due tori!
Casa sua odorava di latte e legna, di atavismo, di serenita`. Quella donna sapeva di positivita`.
P.s. Qui e` usanza comune seppellire i propri cari in giardino,
P.p.s. Tornando a casa Mi. dice “tatu pa tatu” (tre per tre) e mi vengono un po’ di ricordi. Un po’ piu` di un po’, in realta`.
p.p.p.s. Ho preso una decisione: lariam goodbye!
20/08
10.00 pm
Stamattina mi sono svegliato di malumore. Sara` il raffreddore, sara` un ricordo ancestrale del mio meteoropatismo europeo, resta il fatto che controvoglia preparo la colazione, lavo i piatti, lavo i vestiti. Passo dal centro, e intanto che Brian si veste controllo la mia mail [mi ha scritto solo la mia mamma, il che non la rende la mamma migliore del mondo, ovviamente, pero` mi ha fatto piacere. I miei nonni pero` potrebbero iscriversi allo specifico concorso]. Non ho tempo di postare niente sul blog, perche` andiamo a casa di Michael. Giovedi` e` il giorno di lavoro nella sua terra. Appena arrivati lui parte per non so dove, e rimaniamo con Loossi (il fratello), il quale poco dopo va a sistemare il suo appezzamento, e Alex, un amico di famiglia che fa un sacco di voci buffe e racconta a Brian delle storielle in inglese. Per fortuna, perche` un’ora di swahili, nonostante il suono di quella lingua mi piaccia parecchio, sarebbe stato pesante. Dopo quel tempo ritorna Mi. con una zavorra di arbusti di patata. [arbusti? rami? inflorescenze? Ignoro il nome esatto, comunque sono quelle piante che crescono sulle patate quando le dimentichi in cantina, per dare l’idea]. Il concetto e` semplice: prendi un arbusto, lo tagli per una spanna di lunghezza, scavi una buchetta con la mano, poggi l’arbusto, lo ricopri. Ne` difficile ne` faticoso. Fa passare il tempo, e alla fine e` ormai ora di pranzo. Mancano i soldi per comprare del cibo, percio` ci procuriamo della cassava. Si sradica un alberello le cui foglie ricordano lontanamente quelle del fico e si tagliano le radici; da queste si leva la terra e la parte piu` esterna. Il tubero bianco che ne deriva puo` essere consumato crudo, bollito o fritto: propendiamo per questa opzione. (Anche crudo e` ottimo, sebbene un po` farinoso; prima o poi, prometto, lo provero` anche bollito). Era da tempo che non mangiavo cosi` tanto, e rimpiansi di non aver portato con me il frutto miracoloso. Chili e chili di cassava fritta (sempre, e` inutile specificarlo, nello stesso olio, ma non puoi essere schizzinoso o salutista se quello nella padella e` l’unico olio che possiedi, no?) accompagnati da una salsa di pomodori, carote e cipolle –tante, tante cipolle. Oi.- tritati, una di spinaci, peperoncini, carote e cipolle –troppe, troppe cipolle- saltati in padella, e infine una di mango e cetriolo. Sembrava di essere tornati alle gare di cucina del reparto, con il fuoco a legna e mille cose diverse. Il gruppo postpranzo si allarga con l’arrivo di Gaston, un ragazzino dall’aria truce, Frankie e Bryson. Sfamiamo i sungura (detti volgarmente “conigli”) di Mi. e ripartiamo per il centro, dove ai piu` grandi spetta la lezione di informatica e ai piu` piccoli, be’, semplicemente tempo libero. Sanno piu` che bene come fare per non annoiarsi. Io chiacchero per un po’ con Anna e le sue sorelle, ma Nancy mi vuole tutto per se`, e mi riempie il pomeriggio tra “spingimi sull’altalena” ordinato in swahili, “smettila di farmi il solletico” in linguaggio della risata e “ti ho rubato la palla!” in un incrocio tra le due lingue. Adoro quella bimba.
Oggi la partita aftersunset non e` stato possibile rimandarla, e ci divertiamo come matti –ma la mia squadra perde in modo vergognoso. Solo piu` tardi, andati via tutti i bimbi e trascinato davanti al maidiregiovedi`swahili, quando mi ritrovo su un divano accanto ad Agata (sorella di Anna) e con addosso Nancy, mi accorgo di essere esausto. E che il malumore e` sparito. Torno verso casa in compagnia di una delle mie due guardie maasai e mi ritrovo due belle sorprese. La prima e` una doccia calda e inaspettata, la seconda una telefonata promessa ed effettuata.
Ok, 10.45 pm: l’ora piu` tarda che abbia visto finora in Tanzania. Buona notte…
P.s. Spero mi perdoniate la lunghezza di questo post.
P.p.s. Ieri mi sono promesso che non mi sarei lamentato mai dell’assenza di beni o servizi. L’ho mai fatto? Lo faro` di nuovo? E` davvero deprecabile come a me sembra che sia?
21/08
La connessione del centro ci ha messo piu` di due ore a decidersi di partire e caricarmi la pagina. Poco male, se c’e` una cosa che l’Africa mi ha insegnato e` che non serve a niente avere fretta.
Comunque domain io e Mi. andiamo a Ngorongoro, un parco nazionale molto importante, e scaliamo Oldonyo L’engai, il vulcano sacro per i maasai.
P.s. Ho trovato due aspetti positivi della cultura occidentale: il primo e` la musica. Per la miseria, mi piace un sacco anche la musica tribale e degli altri paesi; pero` non posso non avere nostalgia del buon vecchio rock. L’altro aspetto lo scrivero` piu` avanti.
P.p.s. L’inverno si protrae, l’erba muore, le mucche muoiono, I maasai muoiono. O rischiano.
P.p.p.s. qualcuno conosce qualche gioco da insegnare ai bambini ed ai ragazzi?
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è difficile usare le parole dopo aver letto quello che scrivi, grande mzungu o tatu pa tatu!
RispondiEliminaper lunghi minuti mi sono trovata lì anch'io, tra la sabbia rossa, le capanne, la miseria, l'allegria dei bambini, i cespugli di fiori colorati e gli arbusti, i campi di patate...
non dico un parola neppure delle lacrime e delle risate che liberi, altrimenti poi ti gasi troppo.
ma continua a scrivere, appena torni dal ngorongoro e dal vulcano sacro, giusto il tempo di riposare e poi al pc, mi raccomando. (mi sentisse la tua “non migliore del mondo” mamma (eh eh!!!!))
allora buona scalata mzungu. e non farti mangiare dal leone.
p.s. ha ragione wild wind, fortuna che la normalità non ti appartiene!
p.p.s. com’è la storia dei due tori? non è che hai intenzione di portarteli a casa?
p.p.p.s. domani penserò ai giochi. ehi scout, viene in mente niente?
=)
RispondiEliminala mia invidia cresce in modo smisurato.
RispondiEliminacerto che sei fortunato ad avere la mamma migliore del mondo.
portami con te sul vulcano sacro e guarda per me tutto quello che ti circonda, senza fretta, nè dentro nè fuori, lascia entrare tutto e portamene un po'
un bacio
Elettricista,tecnico informatico,puoi fare di tutto ;)
RispondiEliminaLariam goodbye?emmò come fai senza visioni oniriche?!XD
Sai per un'attimo ho avuto l'impressione di vederti assieme a Nancy...devo dire che sai ben dare l'idea di mmmh "paternintà".
Oramai sei i nostri occhi in Tanzania.
Volevo metterti il testo di una canzone ma la costrizione dei caratteri me lo impedisce...Immagina di ascoltare Stay...gli accordi di tastiera....la chitarra...l'attacco della batteria e la voce di Waters...
quando torni? intendo dalla tua bellissima scalata al vulcano. qui ormai sei l'unica possibilità di conoscenza e di passatempo, ancora si muore dal caldo nonostante cerchi di rimanere immobile con un libro in mano.
RispondiEliminasembriamo tanti rimbambiti stanchi e davanti a noi i colori, gli oddori l'orizzonte è sempre lo stesso.
bacione
cielo, lo sapevo.
RispondiEliminaniente ancora ...
... non far passare troppo tempo.
siamo in piena crisi di astinenza:
l'africa sta sbiadendo
si attenua il caldo
si disperdono i profumi
stiamo dimenticando il tuo aspetto
............
SCRIVI PER PIACERE!!!!!!!!!
a big kiss mzungu
Ci ho messo un'oretta buona a leggere tutti i tuoi post. Che dire? Al cospetto dell'esperienza che stai vivendo il mio misero ed entusiasmante interrail in Germania mi sembra ridicolo.
RispondiEliminaL'occasione che hai e' enorme, forse irripetibile, soprattutto per la possibilita' che hai di non viverla da "turista". Mangiare quel che mangiano normalmente li', rischiare la malaria come la rischiano loro, andare a letto alle 10 anziche' fare le ore piccole in qualche villaggio turistico sono l'essenza stessa del viaggio: anche se il tuo colore della pelle, i libri che ti porti dietro e la mania perversa di "scrivere su internet" tradiscono la tua appartenenza a un mondo diverso, si direbbe che tu stia facendo di tutto per assorbire il piu' possibile da quello che hai intorno.
E' bello anche che tu abbia la voglia di trasmettere qualcosa di tuo - o di nostro - che sia un gioco per bambini o una parola di italiano. Con discrezione, senza pretendere di spiegare agli altri che si fa cosi' e non cosi'. [i]Lasciare dei semi[/i] e' volendo un concetto molto scout (in realta' e' anche molto cattolico), e mi pare tu lo stia mettendo in pratica senza manco accorgertene!
Un abbraccio,
Sgrigno
ah ps.
RispondiEliminaChe "Q" sia piu' entusiasmante di "Manituana" non c'e' dubbio, pero' poche frasi di un libro mi hanno toccato come questa (peraltro, volendo fare i cinici a tutti i costi, anche un po' cheap):
"E' questo il tempo, William. Ora che il nostro mondo si consuma nel fuoco. Ora che il ciclo si compie. La quercia diventa cenere, la cenere diventa nuove radici."
Che peraltro riletta ora, fuori contesto, non rende affatto.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDue tori, una testa di leone e devi avere anche un bel po' di terra..
RispondiEliminaPer il resto grazie a tutti del supporto e della pazienza nel leggere queste paginone!
P.s. Sgrench, sei grande, condivido appieno e apprezzo molto il tuo commento! :)